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DISCORSO ALLA COMUNITA'

Installazione di Domenico Franchi in collaborazione con Marina Garibaldi e le classi quarta A e B della Scuola Primaria Cesare Battisti di Edolo.

 

Gli alunni delle quarte A e B della Scuola Primaria Cesare Battisti di Edolo:

Alice Ballarini, Vittoria Borra, Marco Fioletti, Sabrina Foini, Melisa Lu Tong, Lorenzo Gelmi, Selene Laffranchini, Adin Logigan, Tommaso Marsegaglia, Giulia Melotti, Enrico Pagani, Federico Partesana, Ambra Ruggeri, Francesco Sabbadini, Alis Taddei, Anna Tevini, Marco Vidilini, Elena Zaina, Luca Zampati, Nicolò Bianchi, Annamaria Calvi, Filippo Calvi, Matteo Cascato, Roberto Danci, Claudia Fanetti, Simone Giacomelli, Anton Zani, Alessandra Laffranchini, Sonia Maric, Elisa Mariotti, Francesca Menino, Ilenia Moles, Robert Pedrotti, Daria Petroboni, Costanza Plona, Giulia Romelli, Angela Togni.

 

realizzata per CONTEXTO - area contemporanea

Edolo, ex prigioni, 17 luglio-23 agosto 2015

 

37 autoritratti fotografici arricchiti da interventi sonori,  che l'artista ha composto in base alle indicazioni dei più piccoli, mettendo a disposizione la propria capacità tecnica ed estetica.

 

Un progetto speciale che si colloca accanto al nucleo centrale di Contexto, rassegna d'arte contemporanea curata da Paolo Sacchini, Domenico Franchi e Franca Cerveni.

 

 

 

Discorso alla Comunità nasce dal dialogo con le nuove generazioni "quelle che forse subiscono gli aspetti più negativi di quella che chiamiamo, con un termine molto vago, globalizzazione, e dunque necessitano di strumenti culturali adeguati per non scivolare nella completa amnesia relativamente alla propria identità individuale e sociale" - spiega Domenico Franchi - "l'idea di questo progetto deriva dalla volontà di dar voce ai bambini, alle loro idee, visioni, intuizioni prima che esse svaniscano nell'omologazione e nella cultura del preconfezionato".

L'opera si compone di tre elementi: il primo consiste nelle voci dei bambini che descrivono cosa secondo loro deve essere cambiato o migliorato del loro paese, con quali colori lo colorerebbero, ma anche i loro desideri, che cosa vogliono diventare da grandi, perché per loro le persone sono importanti, cosa bisognerebbe cambiare del mondo. Il tappeto sonoro che ne deriva è un brusio di voci cristalline in cui emergono parole, frasi, sensazioni, emozioni oneste, delicatissime eppure forti, prive di dubbi. 

Il secondo elemento consiste in alcuni elaborati prodotti dai bambini stessi: un autoritratto e un disegno che ritrae Edolo come vorrebbero che fosse. Particelle creative coloratissime, stilizzate, collocate nello spazio come a creare una galassia di stelle intorno ai loro ritratti fotografici, il terzo elemento dell'opera. 

Non semplici fotografie quindi, ma collages spontanei in cui viene ricostruito un mondo, suggerito con precisione indicando colori, soggetti, tipo di paesaggio, animali, idoli, persone care.